Eterogeneo e decisamente confuso appare il percorso intraperso dai genovesi Eva! con questo primo EP, "In rock motion". L'eterogeneità sicuramente ci piace e ci interessa ma è veramente difficile capire quali siano le intenzioni di questa band che, in soli quattro pezzi, riesce a passare da sonorità elettroniche synth pop e vocalità decisamente 80s a risultati di rimando estetico affine al rock anni 90.
Se una cavalcata solo strumentale come "My truck is flying" sembra affondare le proprie radici nei perpetuati riff alla Electric Light Orchestra uniti ad una chitarra assolutamente metal, all'opposto "Prince of persia..." non solo è cantata, ma ci propone anche un ironicissimo testo italiano, ludici suoni electrorock a metà tra ritmiche italiane 90s, inserti pop e orientaleggianti, e quelle chitarre tirate che insieme alla voce abbassano decisamente lo stile del brano. In realtà qua scopriamo il nervo dolorante: la voce femminile, sicuramente imponente e di indubbio valore tecnico, non convince, non aderisce al brano, crea un straniamento non indifferente in chi ascolta, come se conducesse i brani in direzione opposta a quella della musica; ciò è in parte riscontrabile anche in "Aeroplane" dove al seducente binomio chitarra synth a là ultimi Baustelle, va a unirsi il cantato a due voci di un testo, questa volta, in inglese. La voce maschile ricorda molto Midge Ure e in generale il pezzo è una ballata che a tratti sembra uno di quei singoloni 80s da discoteche della domenica.
Niente di dispregiativo in tutto questo suono di stampo ottanta, sia chiaro, ma la produzione dell'ep è piuttosto imbarazzante: registrato malissimo, a tratti i suoni sembrano in midi, chiusi, plastici. Un po' più d'amore per l'abito dei propri figli, a evidenziarne successivamente la sostanza, sarebbe cosa bella e importante.
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La recensione In rock motion (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-23 00:00:00
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