Premessa: gli album ufficiali dei C.S.I., ovvero quelli con canzoni inedite, sono 3. Le raccolte live e di rarities, con questa, raggiungono la stessa cifra - destinata a salire se si considera il vol. 2 che uscirà in primavera.
Vi bastino questi dati per riflettere sulla quantità e la qualità della produzione di questa band, comunque importante per tutto il movimento rock italiano. Ricorderemo tutti i loro 3 album ufficiali, meno quelli live, pur se è indubbio che quelle registrazioni fotografano sempre la band in uno stato di grazia che pochi artisti sono stati capaci di eguagliare.
Che poi anche questo primo volume di “Noi non ci saremo”, che attesta lo scioglimento della formazione, parte alla grande con una versione live di “A tratti”, guarda caso opener anche del primo tassello della discografia dei nostri. Da qui in poi seguono vari episodi, alcuni da antologia, altri un po’ meno. Fanno parte della prima categoria “Noi non ci saremo” (reperibile altrimenti solo sul tributo ad Augusto Daolio), “Tutti giù per terra” (tratta dalla colonna sonora del film omonimo), “Depressione caspica” (dall’unplugged di Videomusic), “E ti vengo a cercare” e “Sogni e sintomi” (due valide reprise dal vivo) e “Del mondo” (la bella interpretazione che ne dà Robert Wyatt).
Nella seconda categoria inseriamo invece le inutili versioni live di “Forma e sostanza”, “Unità di produzione” e, soprattutto, di “Fuochi nella notte di S. Giovanni” (inframezzata/stravolta dai fiati della band di Bregovic); perciò, se proprio i nostri avessero dovuto scegliere qualche episodio dal vivo, avremmo preferito che pescassero a piene mani dal concerto tenuto al “Salone della Musica” nel 1997 (che lo abbiano tenuto in serbo per il prossimo volume?).
Rimane da dire di un’ulteriore categoria, quella dei ‘riempitivi’, nella quale trovano posto “Velluto rosso” (un’improvvisazione?!), la versione di “Ederlezi” (bella ma anche pallosa!) e “Il resto”, forse il documento più recente dei nostri e la testimonianza che le idee originali si siano man mano rarefatte col tempo.
In sostanza un altro disco a mò di raccolta riuscito a metà, che certo non deluderà i fans più accaniti, ma che d’altra parte fa rimpiangere la vena creativa che fu di un ensemble per molti versi tanto importante quanto formidabile.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.