The Gentlemens Outlaw Sessions 2009 - Lo-Fi, Rock'n'roll, Blues

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Me l'ha detto Carlo, chitarrista dei milanesi Cusack: "…il Lo-fi è tornato in voga, basta un buco di merda, due microfoni, GarageBand e registri quello che vuoi".

Infatti, il disco dei The Gentlemens di Ancona è un disco Lo-fi, grezzo garage punk che non regala nulla di nuovo. Credo che la  band non avesse la minima intenzione di reinventare il rock'n'roll, ma trovo sia importante fare qualcosa di personale anche quando non si crea uno stile.

Il disco dei Gentlemens si apre con "Devil's Feet", brano di poche pretese, si tira dritti come un treno. La canzone si basa su un riff sentito e risentito, voce blueseggiante e sguaiata, e la registrazione non aiuta certo a capire la bravura dei singoli, è vero però: la musica Lo-fi va assimilata nel suo insieme.

L'album continua per la sua direzione, pare che i riff siano buttati giù senza pensarci, in fondo il rock'n'roll si basa su tre accordi e due ritmiche, perché sbattersi troppo. La mia attenzione si concentra totalmente su l'ottava traccia del disco: "Crazy bomb". Quasi non posso crederci, di tutti i pezzi che potevano rimescolare e camuffare questo suona proprio come "Johnny B. Goode" di Chuck Berry? C'è poco da fare il disco non rimane in testa e si fa dimenticare facilmente.

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La recensione Outlaw Sessions di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-08-26 00:00:00

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