Quant'è grande la distanza che separa la provincia italiana dalle patrie dell'alternative rock? Abbastanza. Ma ogni tanto qualcuno ci prova, ad attraversarla. Qualcuno come questi quattro ragazzi che hanno unito le forze via web per continuare il cammino a suo tempo intrapreso da, per esempio, Marlene Kuntz e Verdena. Una strada lastricata di muri di chitarre e aperture psichedeliche, di ritmi serrati e voci straziate. Ecco, a proposito di voce. La nota stonata (non nel senso letterale del termine): è vero, ai muri di chitarre è consigliabile abbinare versi da giovane poeta metropolitano, tipo "asfalto di parole sbagliate" e "fai di te ciò che detesto", e strascicare un po' il tutto. Qui però si tende a esagerare, e il cliché è pericolosamente vicino, insieme al rischio di vedersi prontamente etichettati come cloni dei Verdena. Occhio.
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La recensione Tudine di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-12-16 00:00:00
COMMENTI (2)
direi molto più vicini ai Verdena che non ai Marlene....
interessante.