"Hey, ti ho invitata a Firenze, mica a casa mia". Sono queste le prime parole che Federico Fiumani canta in "Difficile da trovare", il nuovo disco dei Diaframma, e prova a dirgli di no. La cosa che lo rende unico nel panorama spesso segaiolo della musica italiana è – oltre l'incredibile costanza e la sua meravigliosa coerenza – la porcellitudine. "E' libido", traccia numero 7 con apertura alla Smashing Pumpkins, "le voglio bene come una figlia ma una figlia non la ami così". Il sesso come spunto e al contempo obiettivo primo del rock'n'roll. Mentre molti scrivono canzoni per cambiare l'Italia o magari gli altri (che sbagliano sempre e non capiscono mai), lui scrive le canzoni per scoparsi le tipe (o dopo averci dato). Leggerete anche nella prossima intervista: alla domanda "Di che colore sei Federico, oggi?", la risposta è "Rosso, sono arrapato". Ma non sbagliamoci: non è volgarità, questa. E' piuttosto qualcosa che sta nel confine fra eros e pornografia, in un recinto senza recinzioni dove i sentimenti si sbizzarriscono come cavalle allo stato brado. Se non sapeste di chi e cosa stiamo parlando, versi come questo potrebbero farvi pensare ad un maniaco: "Metropolitana di Milano la mattina presto, guardo in faccia le ragazze per capire se hanno fatto l'amore" (traccia numero 4). L'impressione è che se a Federico intriga una donna subito le scriva una canzone. Diretto e dritto. Che esca una merda, che esca un capolavoro, quella canzone è lei. Se le cose sono fatte nel nome della vita, prendere sempre e lasciare mai. Peccato che, appunto, tutta questa urgenza a volte non faccia rima con bellezza ("l'ha detto anche Prandelli che i risultati si ottengono col gioco", traccia numero 6) e ci siano tanti spunti buttati letteralmente via. Soprattutto in alcuni dischi del passato abbiamo ascoltato canzoni "finalizzate" sebbene pronte a metà, produzioni discutibili e suoni che non esaltano la qualità della scrittura. La motivazione potrebbe essere qualcosa che canta lui stesso: "Nessuno mai ha speso veri soldi per me". Ora che, come afferma lui stesso, è "uno un po' vecchiotto che quando si accendono le luci del palco magicamente ritorna giovane", ha optato per quest'attitudine anche su disco. "Difficile da trovare" suona infatti 100% live e analogico. Zero menate (copertina inguardabile compresa). Ancora pieno di quell'urgenza che rende Federico il vero punk italiano. "Certo male non farà licenziare la realtà" (traccia numero 10). Incredibilmente ispirato e graziato di tutta quella poesia che non si compiace e che trova il suo motivo nel quotidiano. Un esempio? "Perdere, mi piace perdere" (traccia numero 9, la mia preferita assieme al motivetto della 12). Prima dei loser c'erano i Diaframma. Dopo che i loser sono diventati di moda, o forse sono già passati, i Diaframma ci sono ancora. E avanti la prossima.
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