Gli unici assaggi live che Manuel & co. finora ci avevano dato li trovate solo come b-side di alcuni singoli, i quali stanno diventando man mano una rarità. Per questo motivo e per molti altri, ecco il bisogno di un live che sintetizzi il percorso di una band che in Italia, al pari forse di nessun altro, ha saputo mantenersi coerente al proprio ideale di musica, pur rovistando più e più volte nel calderone del passato (c’è qualcuno che non l’abbia mai fatto?) e riuscendo comunque a partorire grandi canzoni rock di qualsiasi stampo, sonoro o attitudinale, esse siano.
Prova ne sia, innanzitutto, l’inedito inserito in questo doppio live e intitolato “La sinfonia dei topi”: un brano a dir poco sconvolgente se paragonato al classico (?) sound Afterhours, ma assolutamente in linea con l’indole ‘disturbante’ che la band persegue da sempre. Certo è vero: basti ascoltare Zappa, come affermato dallo stesso vocalist, per capire l’ispirazione del pezzo, ma non è del tutto falso ribattere che (pure) l’apertura di “Non è per sempre”, affidata a “Milano circonvallazione esterna”, sia in linea con quell’indole di cui sopra (se lì era Zappa qui sono i Suicide).
Ci sarebbe insomma un gran bel da discutere per capire se la ricerca di un centro di gravità permanente sia il prossimo obiettivo del terzetto milanese, ormai allargato a sestetto, ma l’impressione, sempre più limpida, è che la maturità non porta spesso, o almeno (soprattutto?) in questo caso, alla stabilizzazione di idee e stile.
Ecco perciò nominata la parola magica: stile, che nel caso degli After si tramute indubbiamente in talento, mimetizzato in più modi nelle 3 precedenti prove discografiche e adesso manifesto anche per i più scettici nel loro ultimo parto intitolato “Siam tre piccoli porcellin”. 2cd2 che ci mostrano la grandezza della formazione di essere tanto versatile nell’interpretare i propri pezzi del repertorio, quanto capace a ‘reinventarsi’ dal vivo sempre al meglio, e nel corso di una carriera che non sembra conoscere punti deboli.
Finora, detta così la storia, il pezzo in questione potrebbe sembrare celebrativo oltre i limiti; ma il discorso fila assolutamente se provate a dare ascolto alle note contenute in questo lavoro: la versione ‘velvettiana’ di “Simbiosi”, con la chicca finale di Mimì dei Massimo Volume, l’esecuzione corale di “Male di miele” e “Lasciami leccare l’adrenalina”, la bassa fedeltà di “Germi” e “Siete proprio dei pulcini”, le stranianti melodie di brani come “L’estate”, “L’inutilità della puntualità” e “Questo pazzo pazzo mondo di tasse”, gli assalti violentemente punk di “Dea” e “Sui giovani d’oggi ci scatarro su”, e l’entusiasmante “Dentro Marilyn”, sono solo alcuni degli episodi più coinvolgenti presenti nel cd elettrico.
Sprechiamo lodi in egual misura per l’allegato acustico, l’iniziale pretesto per assemblare questo live. Pur se le prime due tracce (“Strategie” e “Posso avere il tuo deserto?”) sono altrimenti reperibili come b-sides di due singoli, tutto il resto proviene dal concerto che i nostri tennero il 31 marzo 2000 in quel di Civitanova Marche al teatro “Annibal Caro”. Anche qui le citazioni sono una pura ‘questione personale’, ma “Punto G”, “1.9.9.6” e “Oceano di gomma” sono quelle che più di tutte fanno salire al sottoscritto i brividi lungo la spina dorsale.
A questo punto non c’è veramente nient’altro da aggiungere. È tutto per davvero.
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La recensione Siam tre piccoli porcellin (doppio live) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-02-05 00:00:00
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