Un disco che si sporca le mani nel punk rock californiano più ruvido. Ritmi incalzanti e composizioni che mescolano le mani in un album di ricordi: dai Rancid ai Social Distortion, dagli U.S. Bombs ai ritmi raggaeggiati dei Clash (quelli che ami oppure odi eppure balli).
Quello degli abruzzesi One Trax Minds è un concentrato di nomi che hanno fatto la storia del genere. Nomi che sono presi alla lettera, spolpati e riadattati in un lavoro che non sgarra nulla per dedizione e passione al suono duro. Tuttavia la proposta di tracce come "Im' giving all" o "Hated Bounds", si mescola troppo spesso a momenti di routine stilistica, bella all'orecchio ma povera al cuore. I minuti passano all'ascolto in modo distratto, il suono sfugge all'attenzione.
Un lavoro ben organizzato ma troppo acchittato. Troppo stiloso il modo in cui dice di essere un dannato. Vanno bene le foto da poser sul retro copertina, ma il sangue dal naso?
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La recensione S/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-12-16 00:00:00
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