Giustamente, un gruppo che si chiama The Maniacs, quale cover decide di inserire nell'album di debutto? Esatto, "Maniac", o "la canzone di Flashdance". Per la gioia di vecchi e nuovi maniaci degli anni 80. Poi ci sono quelli che amanti degli eighties non lo sono mai stati, anche solo per ragioni anagrafiche (presente quei teneri ventenni che candidamente confessano "Saranno famosi? Che roba è?", facendoti improvvisamente sentire una nonnina artritica?). Nessun problema: trattasi di versione assolutamente in linea con il resto dell'album. "Il resto dell'album" sarebbe un'onesta raccolta di rock-punk moderno, veloce, spiritoso (un titolo: "This Co. Music"), un po' patinato. Con buone possibilità di stazionare qualche mese nei lettori degli appassionati di punk-grunge dal ritornello assassino. A quelli di "Crash", "Superbombs" e "Money, Money, Money", per esempio, è davvero difficile resistere. Si fanno canticchiare immediatamente anche "My Idiot Dog", "Rollercoaster" e il singolo "Changing Myself". Ma attenzione a non fraintendere, immediatezza in questo caso non significa banalità né tantomeno sciatteria. Anzi, la produzione è curata e per niente piatta, e l'insieme suona convincente e, tutto sommato, vario. Non una superbomba, ma senz'altro una buona partenza per questi simpatici maniaci.
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