Acqua fredda a cui non riesci ad abituarti in un bagno notturno. Sotto sembra esserci il nulla mentre sopra di te puoi vedere mille mondi diversi che ti stanno osservando. Musica per corpi stanchi, che hanno bisogno solo di concentrarsi sul fluire del sangue nelle vene. Un EP di quattro pezzi dalla durata prolungata ma non troppo. Elettronica (ma non solo) rilassata e conturbante, dilatata quanto basta per vedersi scorrere la vita intorno all'insegna del tasto Fast Forward. Voce venuta fuori da una bolla spazio-temporale dove tutto è fermo e sembra galleggiare in aria rarefatta. Attenzione puntata più sulla ricerca della melodia che sulla sperimentazione. Echi più che accennati dei Sigur Ros e dei Port-Royal. Ma far le cose da soli è tutta un'altra storia. Alla fine si ha la sensazione che questo "Travel around the pleiades" sia più una mini raccolta di bozze, accenni. Un paio di passi per tastare il terreno. Magari a piedi nudi. Su una spiaggia dove gli unici suoni sono quelli della marea e di un fuoco che ondeggia un po' più in là.
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