Majakovich Songs for pigs 2009 - Rock, Progressive, Nu jazz

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C'è un punto preciso in cui l'ascolto si trasforma e traduce il suono in un'idea. In questo punto quello che prima sembrava solo un insieme di note assume i tratti più definiti di una meta, un obiettivo o più semplicemente un'immagine da cui tutto è inevitabilmente partito. Per quanto riguarda i Majakovich Terzet di snodi di questo tipo ce ne sono una buona quantità. Molte idee in puro spirito prog, un pò alternative e un pò grunge. C'è tanto inglese (consapevolmente non perfetto, ma meglio di tanti altri) e un pò di italiano – idoneo - che cambia le carte in tavola. Ci sono arrangiamenti un pò azzardati ("Dr. Skin"), ma che in fondo funzionano. Pezzi chiari ed amicizia lunga? Neanche per idea: qui è più roba da piatto ricco mi ci ficco. Premiamo allora la voglia di sperimentare e provarci, per un trio che si fa chiamare terzet e non rinuncia nemmeno per un secondo ad essere (auto)ironico quanto basta a giustificare questo caos controllato ("Numb" e "Corpo atletico, animo e Dio"), che piazza il doppio pedale in un finale tronco ("Frost") che anticipa la pausa di riflessione che se il mondo fosse perfetto magari a Sanremo passerebbero queste ("La notte di Natale" e "The same blood ballad"). Per concludere cito testuale dalla bio: "Majakovich è assolutamente Majakovich". Finale in crescendo e taglio netto ("A perfect thin, I'm"). Stop.

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La recensione Songs for pigs di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-23 00:00:00

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