Verrebbe molto facile dire che è post rock. Paolo Spaccamonti porta con sé "Undici Pezzi Facili" e affronta il grande freddo armato di arpeggi e poco altro. E, in effetti, l'estetica promulgata da questo cd è un vessillo di delay e dettagli. Qualche retrogusto jazzato di impostazione vagamente Tortoise ("Vertigo"), folk sudato e sudista con tanto di slide desertico ("Fine Della Fiera"), scale armoniche che costruiscono che si avvolgono in incroci squillanti e malinconici ("Fine Della Fiera II"). Poi c'è l'occhiolino strizzato in direzione Rachel's ("Minus" e "Lamento") e il sorriso quasi shoegaze di "Soli Tutti". In totale sono circa tre quarti d'ora di musica sottile e atmosferica. Un arco di tempo troppo lungo per mantenere intatta tensione e drammaticità. Le buone idee di cui il disco fa sfoggio mostrano un po' il fiatone alla distanza. Manca la scossa in grado di mettere in fibrillazione l'elettroencefalogramma di un lavoro che, pur non deludendo, predilige un po' troppo l'uniformità alla meraviglia.
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La recensione Undici pezzi facili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-09-07 00:00:00
COMMENTI (1)
Mi piacciono molto queste 3 canzoni, belle sonorità, belle idee. Complimenti.
Ciao.