Una scia spumosa e lucida taglia il cielo rosa di tramonto, come a chiudersi uno scrigno, o più semplicemente un giorno uguale ad un altro. Poesia. Ecco cos'è. Piccoli film raccontati con malinconia accennata, riflessioni intense su taccuini misurati e compiuti da cantautore che non inciampa, un cammino pulito tra tessuti leggeri e musica che accarezza gli occhi. Rock dilatato e coerente che si fa sogno in "Praga", profondità che sfiora neri ambiti in "Roman Polanski", le parole hanno sempre un senso, messe una dopo l'altra con cura paziente come un mosaico lessicale che si fa quadratura del cerchio. Trovo vari riferimenti alla scena indipendente italiana degli ultimi anni, mi sovvengono per primi Northpole e Non voglio che clara, note soffiate con la voce che spicca perché riconoscibile e per la sua matura amarezza che dona ai brani continuità e peso specifico. "Questo giorno il prossimo anno" è una promessa, un volto mutevole tra serenità e smarrimento, un buon lavoro da ascoltare sotto un cielo rosa di tramonto.
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La recensione Questo giorno il prossimo anno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-16 00:00:00
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