Architorti Playpunk 2009 -

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Prendere le asperità giovanilistiche degli albori di quella che ancor oggi è una delle sottoculture musicali più diffuse nel mondo occidentale e setacciarle alla ricerca di melodie e ritmi che possano adattarsi ad un contesto lontano ed altro, quello della musica classica. Una sfida per gli Architorti, quintetto d'archi chiamato ad omaggiare brani di band come i Ramones o i Television. Una sfida raccolta ed affrontata con cipiglio e molta personalità, il cui risultato però è un divertimento riservato a pochi.

I brani riproposti dal gruppo (si potrà poi definirlo gruppo un quintetto?) sono scelti tra i più famosi, e Clash, Sex Pistols o anche Iggy Pop non mancano. Ma non è certo cosa semplice prendere delle canzoni così sguaiate e preservarne l'identità pop stravolgendone lo stile. Ed infatti gli Architorti usano i pezzi originali quasi fossero un canovaccio, con reinterpretazioni che al loro passaggio di punk lasciano poco. Nulla di male, anzi, ma gli amanti del punk non troveranno pane per i loro denti, e gli amanti della classica avranno forse più interesse nel riuscito originale "Scendete dive di virtù" che in altro.

Non è certo un lavoro facile far andare a braccetto mondi così distanti. Viene da chiedersi cosa i Ramones avrebbero potuto ricavare da J. S. Bach, ad esempio. E quando il materiale originale è così limitante rispetto allo stile cui si vuol sovrapporre, i risultati spesso appartengono all'angolo delle curiosità.

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La recensione Playpunk di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-01 00:00:00

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