Alberto Styloo
Infective 2009 - Pop, Elettronica

Infective

Nonostante i molteplici ascolti rimango invischiato in una nebulosa incertezza: "Infective" è un irrimandabile slancio creativo figlio di un momento storico ormai sepolto o semplicemente un nostalgico divertissement musicale (senza secondi fini) realizzato con amorevole cura da Alberto Styloo insieme all'amico e complice Garbo - qui anche coproduttore - per rinverdire i fasti di un tempo? Come dare torto alla fine dei conti al buon Manuel Agnelli quando pontificava che "Non si esce vivi dagli anni 80"? Alberto Styloo quella decade l'ha vissuta gloriosamente da protagonista insieme alla sua band e a distanza di anni sente il bisogno di rimettersi in gioco suonando cose chissà da quanto tempo parcheggiate in garage. Solo una più affinata elettronica, figlia dei tempi moderni, conferisce valore aggiunto ad un lavoro troppo ancorato al passato, a tratti anemico e ripetitivo: persino alcuni colti richiami come quelli a David Bowie, Lou Reed, Depeche Mode e David Sylvian risulterebbero anacronistici persino a questi ultimi (l'ex leader dei Japan ha più volte rinnegato il suo passato musicale!). Tutto il resto dell'impasto è cosa nota: incursioni danzerecce, vocalismi poco arditi e ammiccanti, melodie ruffiane e liriche intimiste che si smarriscono in un tripudio di pop edulcorato, ideale sottofondo per effusioni su divanetti da discoteca.

Quello che manca alla fine dei conti è una vitaminica attualizzazione del messaggio musicale al corrente spirito del tempo (e sotto questo profilo Garbo e gli altri ospiti del progetto avrebbero potuto dare una mano in più…). Se, come afferma lo stesso Styloo, questo album dovrebbe rappresentare a pieno titolo il manifesto di un movimento di rinascita culturale chiamato "La Nuova Scapigliatura", beh, abbiamo di che preoccuparci.

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