Un tuffo indietro nel tempo con i baresi Bad Taste, che ci riportano agli anni Ottanta, quando imperversava la musica elettronica, la new wave, ma anche l’hard rock. A questo aggiungiamoci i primi passi del rap. Recuperiamo tutto, mettiamolo in un grosso pentolone, mescoliamo ed avremo il risultato di questo secondo lavoro dei Bad Taste. Intendiamoci, il cosiddetto crossover, che mischia più generi musicali, oggi pare essere la soluzione stilistica tra le più adottate, non riuscendo più a dare un nome ai nuovi generi musicali (ma ne esisteranno?), perché tutto ormai è stato inventato e per trovare qualcosa di nuovo non resta che mischiare le carte già esistenti. I Bad Taste questo lo sanno fare bene, cantano in stile rap quando è necessario ed in modo più malinconico, più struggente quando lo richiede il cambio di direzione sonora. Vanno a braccetto la batteria elettronica e le tastiere con il feedback insistente della chitarra distorta. In questo secondo lavoro del gruppo pugliese si distinguono la prima “A s.umm.er. sea”, che potrebbe ricordare lo stile dei Rage Against The Machine alle prese con l’elettronica e la conclusiva “Awakening”, il brano decisamente più dance di tutti, uno di quelli che non ti permette di stare fermo, ma ti trascina in una danza frenetica, con volume elevato dalla distorsione di sottofondo. In questo lavoro l’uso della lingua inglese ci porta al di fuori dei confini nazionali, rischia di farci credere che tutto sia già stato fatto prima e credo che l’adottare invece la nostra lingua madre possa dare quel tocco di attualità e di originalità in più ai Bad Taste. Ormai quasi tutti i gruppi italiani hanno abbandonato l’inglese, anche quelli che insistevano col dire che la lingua anglosassone era quella più musicale, più adatta a certi tipi di musica. Tutto ciò è crollato ed abbiamo ascoltato tutti i generi cantati in italiano, anche quelli che fino a dieci anni fa pensavamo diventassero troppo melensi, troppo “sanremesi” se proposti nella nostra lingua. Gang, Ritmo Tribale, Afterhours e compagnia bella hanno fatto tesoro di questo ed hanno dimostrato di aver fatto la scelta giusta.
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La recensione Bad Taste di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-02-25 00:00:00
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