I Pussywarmers sono una minimale ma chiassosissima marching band che si aggira sorniona al chiaro di luna per il centro storico del tuo paesino (tutti in strada a ballare con questi sbracati gatti con gli stivali come se fosse New Orleans); i Pussywarmers sono scappati dal Circo dei Quattro Cantoni l'altro giorno e adesso raccontano le loro storie poliglotte in bilico su di una fune in fiamme (e al posto dell'asta per l'equilibrio usano una fisarmonica sfiatata... "Venghino venghino, signori e signore, ma lasciate un'offerta nei cappelli di paglia prima di andarvene!"); i Pussywarmers sono delle fischiettanti simpatiche canaglie che suonano le bretelle dei loro calzoni come un basso per ritmare la semina, che maltrattano i loro banjo per far scappare i passeri dai campi di pannocchie e poi la sera fumano la pipa pensando al raccolto; i Pussywarmers li incontri anche sul palco di qualche fumosa cantina parigina, che c'é così tanto fumo che non si vedono neanche i musicisti...
Mezz'ora in compagnia dei Pussywarmers dura in realtà anche meno (perché lo sappiamo che quando ci si diverte il tempo vola): aggiungete un ruspante piglio garage nella registrazione curata presso il trevigiano Outside / Inside Studio ed eccovi restituita l'energia e la forza empatica di un gruppo che riesce ad essere uno nessuno centomila senza alcuna forzata pantomima teatrale. Non è un caso che la Svizzera Voodoo Rhythm Records li abbia inclusi nel loro famelico rooster: let's dance.
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La recensione My pussy belongs to daddy di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-06 00:00:00
COMMENTI (4)
Già, dove lo posso acquistare.
Se rimango ancora un po' senza rischio il reparto psichiatrico.
...dove si acquista?
nooo i compatrioti!! bravissimi ragazzi
sono alla song #2 ma son già preso benissimo!