Un concept album che guarda all'uomo attuale, alle brutalità della nostra società. Un uomo seviziato, classificato nelle sue ossessioni, nelle sue paure, nei suoi crismi quotidiani. "Link" è dotato di caleidoscopiche fattezze, ricco di zone d'ombra e luci brillanti, sonorità anacronistiche e finite nel cassetto. Qualche elemento interessante. Contrastanti sono le sensazioni emergenti da questo lavoro, una capacità compositiva notevole e fuori dal comune, non parimenti associata ad un talento lirico degno di questo nome. Peccato.
Una cosa è certa: non siamo di fronte ad un lavoro scontato e piatto. Tutt'altro: i riferimenti sono incrociati con follia calcolata al millesimo, una sorta di caos organizzato e elettro-pop, una padronanza assoluta di un'apparente deriva artistica, un'anarchia regolata con rigore e perfezionismo. L'accostamento tra soluzioni elettroniche e distorsioni cadono spesso in conclusioni sincopate, aspetti che – nel caso di un esordio – sono più che normali ed ammissibili.
Una proposta musicale ancora disordinata ed arruffata, da ordinare come quadratini di un cubo di Rubik. Rigore e perfezionismo ci sono già, si spera in idee più organiche e meglio declinate.
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La recensione Link di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-06-26 00:00:00
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