Lasciatevi trasportare in universi lisergici, su navicelle intergalattiche, lasciate che vi si aprano orizzonti nuovi, allargate la mente ed entrate in un mondo fatto di strade vuote, dove in solitudine contemplare paesaggi notturni e scarni.
Figli legittimi di quella scena partenopea tanto osannata nel decennio passato (Almamegretta ed i 24 grana di "Loop"), i Crisma33 mostrano grosse capacità nel trattare la materia elettronica in maniera varia e multiforme, soprattutto mai scontata. Bisogna togliersi il cappello quando nello stesso brano riescono ad unire la potenza dei Subsonica più aggressivi alla ovattata quiete del sound made in Bristol. Abili tanto nel creare beat al limite della dance (vedi l'incipit di "Floating Alone") con ritornelli che trascinano su cui agitare corpi elettrici e sudati, quanto in brani delicati, languidi, fatti di chitarre melodiche e synth sottili ("A.Letter"). Momenti di tregua prima di nuove ondate elettro travolgenti ed evocative: una band che unisce in maniera decisa e concreta rabbia e riflessione, testosterone e raziocinio.
Unica pecca visibile è il mostrare a tratti l'influenza di alcune band nostrane, il loro sound appare, a volte, ancora derivativo. Ultimo ostacolo da superare per la piena approvazione.
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