Oggetti insensati e scontati come zerbini e sottobicchieri che vengono a vendicarsi e a chiederci il conto perché li maltrattiamo sempre. Un pretesto leggero con il quale il gruppo vuole introdurre questo secondo disco che in realtà non parla di nient'altro che di noi, di quello che siamo. È l'imprevedibile ma anche il rassicurante, l'amore tenero e quello violento. Tutte le emozioni di cui siamo capaci condensate in un post-rock strumentale preciso e curato, sporadicamente accompagnato da una voce urlata che non può non ricordare i Fine Before You Came. Chitarra batteria basso e viola isterica, ma anche archi e fiati, che si violentano tra loro e si spostano lungo un sottile filo che tiene unito tutto, dai momenti più a cuor leggero di "Timbaland Vattkoppor (Fuck Oranges, Choose Apples!)" o "Tom Cruise Told Me Dan Savio Is Not Dead" fino al vero punto cruciale del disco, il cuore sanguinante che palpita: "25 Hours In A Day". Lo specchio che ci viene messo di fronte e ci costringe ad una feroce introspezione attraverso le malinconiche "Doormats And Coasters" e "Dancing Paper Solo" e ancora di più attraverso l'immensa –in tutti i sensi- "2nd War Warhol", che è la quiete dopo la tempesta e poi di nuovo tempesta.
Qui dentro c'è la dimostrazione di come a volte i Suoni smuovano e spieghino ben più delle parole stesse. Tanti piccoli spilli post punk che vanno a punzecchiare in profondità, e ti fanno riaffiorare pezzi di anima che nemmeno ricordavi più di avere, come quel triste senso di solitudine che pervade un po' tutte le tracce ma esplode nella cupa e rassegnata "Room 121", e lo senti così vero, così familiare, così tuo, che non puoi fare altro che far partire e ripartire questo bellissimo disco, sperando che non finisca mai.
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La recensione Revenge of Doormats and Coasters di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-01-12 00:00:00
COMMENTI (3)
sono davvero strepitosi!! lool
zi zi, bvavi!
faccina buffa n°4
Bravi gli ADM.
Brava Ale.
:)