L'azzurro pallido e la bruma incapsulata in particelle di argento, un album da colorare soltanto coi pensieri, forse un po' tristi ma molto, molto netti. Non c'è possibilità di confondersi, i confini sono così delineati e precisi da sbigottire, spalancare affettuosamente gli occhi di fronte al dark più snello e livido di dolore, quello che più del nero ama il porpora, quello di "Pornography" che domina "Stress", abbracciare con slancio il postpunk da basso tirato, secco e nervoso, Joy Division a colazione per ingranare la giornata e la rabbia oscura dei Bauhaus per renderla più intensa. I Dance for burgess sono uno spicchio polposo di anni ottanta: granitici nel tormento e palesi, forse fin troppo, nell'ispirazione, confezionano un ep valido e godibilissimo, mentre la bruma è diventata acqua che precipita.
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