Ma quanto tempo è passato dai sorrisi più sinceri, e quanto dovrà passarne ancora per ritrovarne almeno il senso. L’importante è pensare che non è troppo tardi, non lo è mai, non deve. E se l’almanacco di oggi riserva malinconia allora dedichiamoci pure agli Ethienne, perché questo ep è paura e solitudine, rimpianto e amore, un tratteggio delicato di tastiere e sussurri. Gotico per le aperture profonde e pop per la comprensione immediata, il lavoro si produce in alternarsi di energia prudente (“Lullaby for the masses”) e struggente abbandono (“ITER”), ma sotto un’aura costante di romanticismo e spleen, con approccio morbido e gradevole. Ondeggiando tra i drappeggi intensi dei Muse e le ballate tristi dei Cure questi cinque brani hanno un buon sapore e, pur necessitando di aggiustamenti e di un marchio più personale, si ascoltano con piacere. Per un gruppo giovane, un’ottima partenza.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.