Le notti passate ad ascoltare il tintinnio appena percettibile dell'acqua sui vetri, l'acqua fredda e fitta dell'autunno pieno, incessante e uguale in ogni lato. Quelle notti, quelle immolate a un pensiero fisso, a una lacrima costante che non esce mai dagli occhi, all'amore perduto o mai cercato. Quelle sono le notti dei Magpie. Notti scure o interminabili giorni senza sole, lo sguardo severo di chi ha capito tutto ma non può fare nulla, la morbidezza di "Milk" che scivola via lungo i bordi dei brividi, che bella "Milk". Con "Empty places" si può sorridere un po', e lo fai, un sorriso sognante e appagato perché qualcosa in fondo ci spinge ancora a respirare forte quest'aria gelida. Abbandoniamoci pure a "Hidden (december, 20)", lasciamoci accarezzare da una chitarra sottile sottile, attraversiamo "Autumn" e "Winter" nell'attesa, che pare infinita, di un'altra primavera. Shoegaze dilatato e soffice, passaggi post rock ricamati con perizia, dreampop volatile ed etereo per allontanarsi leggeri oltre il buio, i Magpie confermano pienamente le premesse dell'ep "Days always the same" con questo lavoro che è nero e romantico al tempo stesso, dolce e aspro, speranza triste e lieta sconfitta. Una poesia per affrontare il lungo inverno lasciandosi andare tra i ricordi e la neve.
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La recensione Noir di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-27 00:00:00
COMMENTI (7)
bellissimo disco....
disco 2009???
chissà!
DeA
...che bravi! a tratti meglio dei my bloody valentine... :))
Vi aspetto a Palermo
non riesco a trovare da nessuna parte il cd...lo metterete in vendita prima o poi nei negozi, o l'unica speranza resta venire a vedervi in concerto e prendere il cd al banchetto (la migliore ipotesi tra l'altro...)
è favoloso questo lavoro...
accattatavill ...
meraviglioso