Emiliani dediti alla tradizione, i Materia + 1 arrischiano sonorità dure, mancando però di suturare la vecchia eredità rock col minimo sindacale d’attualità.
“Dioniso” innerva uno stoner che quasi tracima nel metal di stampo classico, a cavallo tra Iron Maiden e Deep Purple. Questa è in sintesi la “materia” di cui sono fatti i sogni di questi emiliani dediti al rock duro e quasi incontaminato dall’attualità, declinato lungo i sei episodi dell’ep in oggetto.
Un campo di frequenze ellettroniche introduce l’anthemica “DiconoIodico”, sunto tra vecchi CCCP e Bluvertigo, ma in una versione parecchio annacquata, complice un testo che raschia i fondali della banalità. I synth ultraclassici di “Vinile” lambiscono territori prog, ma immediatamente il suono si coagula granitico attorno ad un cantato lirico che intima all’ascoltatore: “spacca tutti i tuoi dischi!”.
E almeno, l’ironia mostrano di averla, in un contesto che altrimenti s’impaluderebbe nel già detto. L’ultimo episodio, “Quasi 60”, è l’adattamento di un testo di Andrea G. Pinketts, posto forse in rime un po’ forzate, nondimeno efficaci.
Il problema con questo disco (e con molti non dissimili) è che pur avendo la sua dignità e facendo legittimamente perno sulla tradizione, dimentica totalmente di esser parte di un processo in divenire, mancando così quel minimo tête-à-tête con la storia.
---
La recensione MATERIA+1 - ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-12-01 00:00:00
COMMENTI