E' vero che nella storia della musica ci sono stati artisti che hanno sopperito ad alcune carenze vocali dando vita ad uno stile canoro personale e ancora più efficace, voci particolari come quelle di Stephen Malkmus o Black Francis, per intenderci. Ma a tutto c'è un limite e Marcello Vitale, cantante e chitarrista delle Viti Di Titanio, l'ha sorpassato.
Il neo più evidente de "Il Giro Di Vite", secondo lavoro della band partenopea, è proprio questa pesantezza nel cantato, fuori tono ed in molti casi petulante in quell'inflessione tipicamente napoletana, sempre troppo marcata. Il punto più basso lo tocca in "Naguine", dove sembra di ascoltare un novello Francesco Di Bella dei 24 Grana più sguaiato che tenta di comunicare in un italiano alquanto vacillante.
Un vero peccato, perché "Il Giro Di Vite" è un EP che contiene alcune buone intuizioni: "Calce Spenta", con il suo andare lisergico, il canto stonato (questa volta voluto) di un bambino, la chiusura inaspettata a tempo di polka; l'andare ossessivo di "Bambola Di Porcellana" che ricorda a tratti i Giardini Di Mirò; i Verdena misti ai Timoria di "Nuove Forme Di Chiusura". Canzoni che sanno anche farsi cantare. Possibilmente non da Marcello Vitale.
---
La recensione Il giro di vite di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-09-08 00:00:00
COMMENTI