Decisamente più maturo questo secondo disco dei torinesi Graffito, anche se è passato solo un anno dal precedente “Sento freddo”. Sembra di ascoltare addirittura un altro gruppo o forse era solo questione di qualità della produzione, di esperienza, di ottenere i consigli giusti. Per questo “Zona”, ha fatto molto Cesare Petricich dei Negrita, che ha dato quel tocco di grinta in più ad un gruppo che già ne aveva, ma che non riusciva ad emergere completamente nel precedente disco e nei demo degli esordi. Il lavoro si apre e si chiude con “Rimarrai”, già estratto come singolo e programmato in diverse radio locali e nazionali. Un brano orecchiabilissimo con melodia e testo semplici e che avrebbe avuto un successo sicuro se i Graffito fossero stati appoggiati da una major. Negli altri tre brani domina il funky ed i testi si fanno più curati, più profondi, spesso a carattere sociale. “Sogno normale” apre le porte anche al rock, mentre “Salta che ti passa” non disdegna un cantato in chiave rap. “Silenzio”, al contrario del titolo, è molto urlata ed in puro stile funky-Graffito. Questa band torinese risulta molto affiatata, e si capisce chiaramente che ognuno dà il proprio apporto senza che nessuno prevarichi. Dico questo perché il cantante dei Graffito risponde al nome di Giò Ferraris, che tutti i giorni conduce assieme a Marco Galli la trasmissione televisiva “Arrivano i nostri” su Tmc2. La cosa potrebbe essere sfruttata per mettere in primo piano questo aspetto, ma non sembra importare più di tanto ai Graffito, anzi, l’impegno di Giò toglie spesso del tempo prezioso al gruppo funky torinese. Nonostante questo riescono lo stesso a fare dischi, tournè e a curare il loro sito, davvero molto carino. La “Zona” dei Graffito, infatti, non è solo “quella congeniale alla loro espressione comunicativa, musicale ed artistica, ma anche un area ben delimitata nell’universo della rete per eccellenza”.
---
La recensione Zona di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-03-25 00:00:00
COMMENTI