Tra dichiarati afflati etilici - così leggo in rete - e rudi sonorità targate anni 90 ecco giungerci il ruspante lavoro di questo duo calabro-laziale. Un parto sonoro attraversato dalla prima ondata grunge, ed è come abbeverarsi ad una fonte quasi totemica, se i nomi che siamo costretti a tirare in ballo sono altisonanti, illustri, nondimeno a tratti un po' ingombranti.
Ad aprire le ostilità è "Smoky Scream", qui lo spirito industriale dei Godflesh trasfuso nella partitura granitica s'incrina/inchina per un istante, ed è subito "Bleach". "At My Grace" prosegue su sentieri psichedelici, ed è il versante Soundgarden del disco a prevalere, quello black e hard di "Louder Than Love" con le venature settantesche che più avanti ritroveremo ad un meeting da sabba nero nei paraggi della quarta traccia. E' senza dubbio "Shape" a svettare per personalità sull'intero Ep, davvero anthemica, con l'incedere schizoide e muscolare, come se Layne Staley continuasse a latrare la sua poetica malata su frattali glitch.
Questa "Bella Storia" riassume in modo quasi didascalico quindici anni di Hard Music, tra grunge, glitch, doom e hard rock, in modo a momenti ispirato e quindi lodevole, ma ogni storia rischia di essere mutila se non trascende l'agio dell'autoindulgenza per buttare il cuore oltre la siepe. O se almeno ci provasse, potrebbe fare la differenza.
Evergreen per qualcuno, anacronismo per altri. E una menzione a parte per l'ottima produzione.
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