A volte è lecito chiedersi perché certi gruppi, sia pur dopo svariati demo non solo di valore, ma anche di un certo successo, e una inesauribile attività live, fatichino ancora a trovare un contratto discografico degno di tale nome. Interrogativo che rimbalza come un macigno sui Re-azione, giunti al loro decimo anno di vita e reduci dal loro sesto demo, il terzo su cd. La band marchigiana, per giunta, arriva a questo doppio appuntamento con una bella novità: l’arrivo del chitarrista Fulvio Ilari, eroe della scena punk italiana di fine anni ’80 con i Lonely Boys (qualcuno li ricorda a Torino, finali Indipendenti ’87?). La sua presenza assicura ai Re-azione non solo esperienza, ma anche (soprattutto?) una buona dose di potenza che forse in passato latitava. Ed eccolo qui “Stand-by”. Otto pezzi suggestivi, grintosi, tra intermittenze indie-rock e Afterhours, con un pizzico di Clash (quelli di “London calling”). Puro e semplice rock & roll, costruito non solo sulla potenza della chitarra di Fulvio: a rendere il lavoro convincente ci sono anche la voce di Luigi Gattafoni, che cura anche i testi, e l’intelligente uso delle tastiere, mai invadenti e sempre al posto giusto. Ne esce fuori un prodotto convincente, che diverte e lascia pensare. Le liriche, molto efficaci e sferzanti, colpiscono soprattutto quando vanno a parare dalle parti dei massimi sistemi: “Facile preda” è dedicata al più invadente dei mass-media, la televisione, mentre “L’uomo forte” sembra una dedica, per nulla benevola, ad un uomo politico italiano piccolo, pelato e piduista. Alla fine viene da chiedersi quanto tempo ancora dovranno aspettare i Re-azione per trovare il modo di uscire dall’angusto ghetto della loro “marchigianità” e superare il loro - per ora - eterno stand-by.
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La recensione Stand-by di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-04-04 00:00:00
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