Letto il nome del gruppo e vista la copertina di "Musica per Organi Caldi" ho pensato di trovarmi a dover recensire il disco di un gruppo punk emergente. Poi mi hanno detto "No ma guarda che fanno rap!" Allora l'ho ascoltato e ho capito che è vero che fanno rap, ma è anche vero che fanno punk. Alle ottime basi si aggiungono testi dal sapore nichilistico, che parlano di droga, bukkake e paranoia. No, non pensate subito al Truceklan, il paragone non è del tutto corretto: i baresi Shagoora e GrannySmith puzzano molto più di hip hop che di metal, e "Musica per Organi Caldi" è un album d'esordio trucidamente raffinato che trasuda amore per la musica e voglia di far bene. Insomma, è come se i TruceBoys incontrassero i Sangue Misto, per intenderci. C'è ancora da lavorare e il flow, alla lunga, risulta grezzo e un po' monotono, ma la premessa è davvero buona. C'è una sana attitudine alla parodia che si nota sin dal nome, che lascia intuire che qui non si parla di amore come i vecchi Sottotono, e anche quando se ne parla, lo si fa in chiave tragicomica come avviene in "Bella Dentro", con il suo ritornello arricchito dalla voce rock di Okram dei Caronte. La passione per il rap delle origini, quello fatto di vinili polverosi, emerge invece chiaramente in "Dusty Vinyl Junkies", il cui grasso funky beat è ben cavalcato dai 2 mc baresi accompagnati, per l'occasione, dall'ottimo Kiave. Da qua si passa a "Special K", 4 minuti gommosi e lisergici. Per 19 tracce si viaggia piacevolmente fra momenti allucinati e altri estremamente lucidi, senza perdere mai coerenza e con un'ottima intesa fra le atmosfere delle strumentali, che nella maggior parte dei casi sono di fattura eccellente, e il contenuto dei testi. E se capitano dalle vostre parti, non perdete l'occasione di pogare sotto al palco.
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La recensione Musica per organi caldi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-01 00:00:00
COMMENTI (2)
Sinceramente non ho capito chi è la banana, chi il filetto di pollo e che c'entrano i bpm. E non ho capito nemmeno chi mitizzerei e chi se lo spinge a vicenda. E poi se leggi bene, il richiamo al Truce Klan è proprio un modo per dire che non esistono solo loro e che qui il paragone non regge. E sono recensioni, appunto, servono a esprimere un giudizio sul disco da parte di chi lo ha ascoltato. Trattati sul flow li lascio volentieri a te :)
Ormai il metro di paragone è solo truceklan.
Come confrontare le banane con il filetto di pollo.
a volte mi chiedo...ma chi fa le recensioni ha mai provato ad ascoltare delle casse accompagnate dai rullanti che si aggirino non oltre i 100 bpm?
E perchè invece di sottolineare monotonia di nesli e i sopracitati sottotorchio,pecche dialettali dei funkypushertz e mitizzare i soliti personaggi che a gruppo se lo spingono a vicenda non mi fa una bella descrizione di ciò che per lui è un flow?
Non è di certo mettersi un dito via rettale e cantare...o scrivere.
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