Mofa e Pretto sono un duo genovese, gente che ama smanettare con tecnologia vintage, ed è subito chiaro, sin dalla prima "Liquid Pigs" qual è l'iconologia nella quale il combo ama nuotare. Poniamo un credibile crossover tra indie rock anglo americano ed electronica della scena tedesca, grossomodo; così gli Arab Strap delle prime battute, con quella voce strascicata e vagamente crooner, lasciano spazio all'indietronica, appunto, dei The Notwist, e più in generale a quelle ambientazioni tipiche dei sodali Morr Music, con ampie dilatazioni noise. Beta Band e shoegaze alla The Telescopes si fondono nella bella "Ashes on Page" - solo una nota di demerito ad una voce troppo sovraesposta. "DubMySelf" dipana uno strano easy listening d'Albione, più recitato che cantato, e ritorna prepotente Aidan Moffat, in uno dei suoi soliloqui tra i più autistici.
Le atmosfere sgretolate di "Phenomenon" fascinose e conturbanti finiscono per riscattare totalmente un Ep dignitosissimo ma ancora grezzo, di musica viscerale, ma stranamente fredda. Credibili, entro i limiti del genere, molto in voga e sottoposto a logorii e saccheggiamenti ormai epocali, in un orizzonte di belle promesse da mantenere.
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