Piccolo corollario di soluzioni usate ed abusate, "Echi di giorni strani" è il secondo album dei Noveis. Un lavoro sgonfio, vittima di evidenti confusioni ed inconsistenze sin dalle realizzazioni iniziali, derivativo in molte tracce. Un disco privo di personalità, troppo ossequioso verso i propri riferimenti musicali – Blur ed Oasis su tutti – anemico di slanci ed idee. Voce e melodia viaggiano su corsie differenti. Si ha spesso la sensazione di due vettori paralleli: non c'è intreccio, non c'è alchimia artistica. Manca unione. Da notare è anche la scarsa e svogliata ricerca sonora, un dato messo in evidenza dalle numerose "citazioni": come ad esempio in "La mia Astronave", troppo simile ad "Around the World" degli Oasis per non far sobbalzare sulla sedia un attento ascoltatore. In breve, si respira aria fritta. Una carente consistenza musicale e testi banalmente introspettivi offrono un quadro preciso di una band bisognosa di una grossa evoluzione per mostrare qualcosa d'interessante. Un progetto artistico completamente da rivedere. Un'eco che non raggiunge l'anima ed il cuore. Una passione meritevole di un megafono differente.
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La recensione Echi di giorni strani di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-10 00:00:00
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