Settimo album di inediti in quasi vent'anni di attività. Samuele Bersani può ormai essere considerato un veterano della canzone italiana, nonostante rischi di rimanere intrappolato nella paradossale categoria della "nuova generazione di cantautori". Una schiera di artisti che si trova schiacciata sotto il tallone di un'altra generazione, quella che in qualche modo ha codificato e strutturato la canzone d'autore. All'interno di questo folto gruppo di musicisti – nomi in ordine casuale: Silvestri, Gazzé, Fabi, Consoli – Bersani da sempre si è caratterizzato per una vena pop malinconica, dolce e vagamente surreale. Dopo una serie di dischi eleganti e ispirati ma spesso discontinui, "Manifesto Abusivo" fa il punto della situazione. Attenzione alle dinamiche personali e sentimentali, uno sguardo all'attualità e un'ironia sottile e pervasiva: il disco riassume tutto ciò che il cantautore romagnolo ha fatto nella sua carriera. L'apertura è da manuale: "Un periodo pieno di sorprese" sa catturare l'ascoltatore con il racconto di una storia d'amore finita, che lascia strascichi emotivi difficili da celare: Comincia a ingiallirsi il nero del livido / non è più così tanto nitido / e da oggi il dolore ritorna / semplicemente sottocutaneo. L'attenzione nella scelta delle parole è una costante del disco: parole rimesse in gioco da cortocircuiti di significato ("Pesce d'aprile") oppure usate come grimaldello per scavare nell'infanzia e nell'adolescenza ("Lato proibito" o "A Bologna"). Una raffinatezza rara, purtroppo smorzata da arrangiamenti raramente incisivi. Se nel complesso si può parlare di una maturità artistica ampiamente raggiunta e dimostrata, non si può però gridare al capolavoro. Tante piccole perle lasciate a galleggiare in un'acqua tiepida che non sa farsi salata e vivace, eleganza e maestria che si perdono in soluzioni musicali variegate e mai uguali, ma che si rivelano poco convincenti. Un problema non nuovo per la canzone d'autore e, questo sì, in comune con la generazione precedente di cui si parlava all'inizio della recensione.
---
La recensione Manifesto Abusivo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-02 00:00:00
COMMENTI (1)
Tipo che anche l'ultimo della Consoli replica una ricetta (a sentire il singolo...) che ha già rotto le palle ma lei non se ne rende conto...