Una storia fatta di concerti, amore, energia e sudore lasciati sui palchi di mezza Italia, e che ora, dopo 12 anni, trova finalmente forma e compimento in questo primo omonimo full length. I The Pretty Face scelgono sei inediti e sei cover pescate dai vinili di epoca sixties per celebrare degnamente il loro esordio sulla lunga distanza, con quell'aura di padrini del garage beat nostrano a calcare la mano su melodie ottime per il rock'n'roll movin'. Attitudine party vintage, tastiere shakerine e ritmi sfacciati, un disco immerso nel passato che somiglia tanto a un vecchio organo polveroso trovato in soffitta, caldo e saturo di venature lisergiche, che non manca di esplodere in ritornelli killer ("You Make Me Sad"), riempirsi di colori che rispondono ai toni primaverili delle chitarre mod e dei suoni psych, e riservarsi fughe in quei territori impregnati di umori orientaleggianti tanto cari ai Beatles di "Revolver" ("Come Closer"). L'andatura rockabilly di "Gettin' Tired", e le ottime cover dei Sonics e degli MC5 (rispettivamente "Psycho" e "Kick Out The Jams") alzano i decibel e scuotono i bacini, e il 60's sound dei Pretty Face acquisisce grazie al cantato e all'irruenza ritmica un'attitudine proto punk che ben si mischia col sapore di caos d'annata che trasuda dalle 12 tracce.
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