Un piccolo dipinto con tanti colori questo EP, "Marte è morto" dei milanesi Klimt, quattro brani divisi tra inglese e italiano: il disco "scivola via" come recita il brano "L'ora di andare", evidentemente ispirato dai Marta sui tubi. Stupiscono e disorientano piacevolmente con "How real", in cui si avvertono inaspettati echi seattleiani mescolati ad un uso della voce alla Aaron Lewis (Staind); il brano d'apertura "Missile", invece, lascia qualche perplessità, sacrificato da un arrangiamento un po' povero e che non dona la giusta tensione emotiva al pezzo e non gli permette di bucare le casse. Tolta questa prima traccia non così convincente, il disco prosegue bene, ricco di spunti, di belle idee melodiche e scelte atmosferiche dal fascino intimo, quasi casalingo, piacevolmente confortevole. Non resta che lavorare su questi spunti sviluppandoli in un discorso più ampio e personale, staccandosi dalla lezione dei Marta sui tubi e usando le possibilità elettriche di chitarre e sintetizzatori in maniera più incisiva.
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La recensione Marte e' morto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-11-05 00:00:00
COMMENTI (1)
"L'ora di andare" è la mia preferita.
sono solo un'ascoltatrice, non un'addetta ai lavori, ma trovo le sonorità originali...
dai dai....voglio sentirne di più!!
in bocca al lupo!
:)