Il primo Ep dei Celestialshock non è certo una raccolta di canzoni destinate ad entrare nella storia, ma il loro modo di mettere insieme l'indie-rock, il post-punk e le sonorità tipicamente nineties, trascina. Fra Pixies e Pavement, la leggerezza con la quale questi tre ragazzi affrontano i loro padri spirituali e, parallelamente, innestano idee personali è sorprendente. Le chitarre passano dal pulito al distorto senza spaccature, coinvolgendo tanto le linee melodiche quanto quelle ritmiche. Se dovessimo (e dobbiamo) andare nel dettaglio potremmo dire che l'opera non è totalmente convincente: a frenare il giudizio concorrono la registrazione in presa diretta (che a volte non rende giustizia ai brani), ma soprattutto alcuni episodi davvero mal riusciti: "A garage, a voice", sicuramente d'impatto, ma totalmente priva di mordente; "Sublime Spleen", che, con le sue chitarre che richiamano gli U2 non ingrana a sufficienza; "7 Years", ballata acustica di cui non si sentiva l'esigenza. Ma bisogna ammettere che sono dei difetti perdonabili. Le altre funzionano meglio, fresche, forse ingenue ma almeno rappresentative di un'urgenza forte: "Snow" e "Better Days" eplodono come una folla di adolescenti all'utimo giorno di scuola; "I Don't Talk" è una bella filastrocca indie in stile Bloc Party; "Lady Shy" è una piacevole ballata. Niente clamori ancora, e andiamoci cauti prima di esaltarci oltre il dovuto. Per ora, in questa veste lo-fi e poco curata, i Celestialshock funzionano. Vediamo come se la cavano con un album vero e proprio.
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La recensione Love-Fi songs for me di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-09-10 00:00:00
COMMENTI (2)
1 mi piace, 2 mi piaciucchiano, 2 mi fan cacare e 2 indifferenti.
non riesco a esprimermi..
(Messaggio editato da iggy il 10/09/2010 18:21:48)
Potrà sembrare strano, ma sono d'accordo con te, Nino...Ottima recensione...!!!