Potrebbe risultare abbastanza sommario azzardare la recensione di un'opera sonora che trova il suo naturale completamento in una pèrformance visiva a cui non ho assistito. A voler prescindere da questa complementarietà, si rischia di non rendere giustizia nè all'una, raggelata in un supporto sonoro, nè tantomeno all'altra, lontano dal nostro sguardo/cuore e sfera di contingenza.
"Piove Governo Ladro" è composto di ambientazioni sonore, o collezione di stati emotivi, che trovano naturale collocazione, dicevamo, dentro contesti performativi. Senonchè, la forza espressiva di questo disco (è pur sempre un disco) sembra tracimare da (quelli che una volta erano i) solchi incisi nella carne. Il cupo temporale della title track ci introduce in questo piccolo agit prop. La "Marcia Funebre" stempera il suo classicismo in una specie di crescendo post rock che potrebbe ricordare certe oscurità dei primi Rachel's, con un pianoforte di straziante intensità, raffinatamente gotico. Un loop in distorsione è la base di una nenia (ancora post) in "Il Fratello Di Giuda", l'arpeggio reiterativo di chitarra potrebbe ricordare perfino un certo Papa M, uno dei pochi episodi che assume quasi la forma di canzone, piccola gemma contaminata da rumori ambientali (pure un plettro che cade a terra?). "Ammazzarne Uno Per Educarne Cento" è un manifesto di cacofonia eversiva per feedback contenuti a stento, quasi possibile scorgerne l'esile ed allucinata semantica dietro il muro di rumore bianco. Tecnica mista su tela insabbiata.
Tra elettroacustica, elettronica minimale, post rock e installazione sonora, "Piove Governo Ladro" è un disco che nonostante l'eterogeneità dei materiali posti in essere, possiede carattere e coerenza interna, prerogative, a mio avviso, degli slanci artistici più genuini e compiuti.
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La recensione Piove governo ladro di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-01-29 00:00:00
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