April comes in June
April comes in June 2009 - Elettronica, Post-Rock

April comes in June

Se guardate le previsioni del meteo dalla parte dell'Emilia Romagna dovrebbe tirare sicuramente bel tempo, in quel triangolo fra nord e centro stanno fiorendo formazioni sempre più valide che ormai la regione se la gioca con la Lombardia e il Veneto per il miglior sottosuolo italiano. Fra questi gruppi sono spuntati da poco gli April Comes In June, tre ragazzi che si sono incontrati ad un concerto dei Venezia, hanno cominciato a suonare a inizio 2009 e in poco tempo hanno dato alla luce un EP autoprodotto da fare invidia a mezzi gruppi di tutta la penisola.

Un semplice trio: chitarra, batteria e pianoforte-effetti-voce, e 17 minuti per sei (cinque) canzoni eleganti, struggenti ed equilibrate. Tanto basta agli April Comes In June i cui elementi caratteristici sono la voce alternata fra sussurro e grido, i sipari elettronici alla Radiohead e l'ideologia decostruzionista. Le canzoni sono scontri infiammati di alt-rock ("Formlees is forever seeking for form, Is life under the sun not just a dream?") in cui anche l'elettronica vuole la sua parte ("Rainy Country"), e coesistono persino derive math ("Thieves with weary eyelids"). Ci sono anche le citazioni letterarie, che volere di più? Beh... forse cantare in italiano.

L'Emilia è sempre stata una terra promettente (e paranoica), da anni ci regala gruppi che trasudano novità ma questi April Comes In June corrono per vincere a pieno merito il titolo di migliore esordiente di fine anno.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.