Un'introversa trama elettroacustica a riscrivere l'oscurità e il pessimismo secolare dell'omonimo romanzo di Céline, in un'inquietante orchestrazione tra musica contemporanea e concretismo. Teho Teardo (recentemente premiato per la colonna sonora de "Il Divo") dirotta su partiture anomale nell'utilizzo ritmico e rumoristico un'ensemble di archi che trae vigore espressivo dai timbri nobili di violoncello e contrabbasso, qui alteri droni lasciati risuonare con sentore primitivo. Corde vive e materiche si stagliano in uno sfregolio rantolante e cinematico sulle ansiose trame melodiche in tono minore e (de)cadente dei due brani. Squarci vigorosi e un pittorico glissato di violino ad abbozzare l'unico fraseggio in "Prix de Rome". L'elettronica è un colore di terzo piano e dirige su dettagli fortemente minimalisti quelle parentesi di narrazione non affidate agli archi, laddove marcature ritmiche ossessive e contratte di pizzicato si scontrano negli intrecci acustici. Con Erik Friedlander (già violoncellista per John Zorn) e Martina Bertoni (con Teardo nei Modern Institute), "Voyage au bout de la nuit" è un'opera affascinante e dalla rara profondità narrativa, la cui esigua durata non può che testimoniare l'abilità poetica ed espressiva di Teardo.
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La recensione Voyage au bout de la nuit di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2009-10-26 00:00:00
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