Rumori, voci, un basso, una cassa: "Ladies and gentlemen, here are Daisy Chains", si apre così "Monster & Pills", il nuovo album dei Daisy Chains. La band è una delle tante band autoprodotte lombarde, ha registrato questo disco nella mansarda del chitarrista.
Undici tracce, di cui solo una in italiano, "Fretta". I pezzi sembrano seguire un filo continuo, ogni brano è legato in qualche modo al successivo e tutti citano il titolo dell'album, quasi a voler ribadire un concept sotteso. Molto interessanti "Take me away (you)" e "Pay me" per la perfetta fusione delle due voci, e "Lalalala" che entra subito in testa e non ne esce più. "Same old songs" è quella lenta e introspettiva, riesce a mantenere un legame con il resto del disco pur introducendo sfumature nuove.
I pezzi convincono, loro sono bravi e questo è un buon disco rock che fa ben sperare per il futuro e riesce, in piccoli momenti, a lasciarti senza parole. Complimenti.
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