Quando uno sta ascoltando "il disco della Di Marco", e sul cellulare gli compare il messaggio: "Mi scrivi qualcosa sul disco della Di Marco?", significa che è una questione di Karma, che non puoi scappare. Eccomi.
Dunque: Trama Tenue è uno dei dischi italiani dell'anno appena concluso; e ci dispiace per gli altri, sia intesi come dischi, sia intesi come ascoltatori/commentatori che non l'hanno capito. L'album di Ginevra Di Marco è un piccolo gioiello di tre quarti d'ora dove le emozioni non smettono mai di rincorrersi, trasportate dalla voce bella, limpida e ardita della nostra.
Basta "entrare" nel Canto di accoglienza che introduce l'album per accorgersi che sta succedendo qualcosa: la ballata parte sommessa, quasi esitante, per poi fluire maestosa come una cascata, si dilata disperata e solenne in un intreccio di dolcezze metalliche (sia lode a Massimiliano Gambinossi e Davide Della Monica, chitarristi, e a Francesco Magnelli, deus ex machina). Alcuni hanno voluto distinguere le cose lente, presumendole riuscite, da quelle più mosse, e però meno ispirate: storie, è un disco tutto ispirato, dove le chitarre la fanno da padrone, dove i battiti basso-batteria sono a volte ossessivi ma mai astrusi, ordinati ma mai banali, dove c'è un pizzico di Björk e una noce di Alice, se volete, dove c'è claustrofobia e inattese aperture, ma comunque dove la musicalità, intesa come l'arte di creare armonie suggestive, d'inventarsi atmosfere, non viene mai meno.
"Donna nera in un mare di bianco" la Di Marco, che con voce di raso - e perdonatemi la banalità, perché in questo caso non è tale, è verità - riesce a far sembrare semplici cammei, in definitiva, le presenze di Cristiano Godano, di Max Gazzè, di Gianni Maroccolo e di altri amici (suoi e nostri) sparsi qua e la' nel disco. Un disco che "c'è", questo della Di Marco, c'è, e tiene compagnia. Ti ci affezioni, finisci per amarlo quando scorre il sogno raffinato della title-track, la visione inquietante di "3", il dolore placido, appena ansioso di Voci di richiamo, l'inquietudine disturbata di Lilith. E un sacco di altre cose. Ma sì: Ginevra e Cristina (Donà) sono le mie donne dell'anno. Basta che non lo diciate alla mia fidanzata…
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