I Sorella Maldestra tornano, dopo qualche decennio di pausa, col loro nuovo album "Maltempo", datato aprile 2009. Sono stati una delle prime band a suonare punk in Italia, contemporanei degli Skiantos e dei Gaznevada. E sembra che non si siano dimenticati come si fa. Un approccio decisamente rude, sonorità potenti e veloci, energia da vendere: questo è il modo con cui il disco colpisce subito l'ascoltatore.
Il primo pezzo, "Vacanza totale" potrebbe essere un versione italiana di "Teenage Lobotomy" dei Ramones. Anche la doppietta in zona finale, "Telodico" e "Me ne frego", funziona molto bene: un punk-rock onestissimo. Certo, qua e là c'è qualche calo di tensione, qualche pezzo involuto e noioso, vedi "Arresta il sistema" e "Pompa funebre". Ma, nel complesso, le musiche rendono. E coinvolgono.
L'unico problema – che però è un grosso problema, dal quale non si può prescindere nel valutare questo lavoro – sono i testi: fanno assolutamente cagare. Parlano del nulla. Anzi, non parlano proprio: si rifugiano in un autismo di volgarità e stronzate che lascia sconcertati. Basta ascoltare il ritornello di "Fallo casello" – "beccare la vecchia e darle un metro di cazzo" – o "Pompa funebre" – "in mezzo alle cappelle mi presi in mano la cappella: era quasi l'ora della pompa funebre" – per rendersene conto. Roba da adolescenti in pieno delirio onanistico. Che fa emergere una volontà di scandalizzare a tutti i costi, per il puro piacere di dare fastidio.
E allora, certo, tutto questo è veramente punk: niente da dire. E niente da censurare. È un effetto voluto che fa parte del gioco dei Sorella Maldestra. Ci sarà anche qualcuno, sicuramente, che amerà questo disco, proprio per il suo carattere irriverente e per la carica di aggressività che lo connota. Che lo ami! Ma, per quel che mi riguarda, tutto ciò è troppo stupido e compiaciuto: la nostra società è già abbastanza piena di spazzatura – ai suoi vertici come alla base – perché sulla spazzatura si possa costruire un'estetica musicale. Per dirla in termini più semplici: "Maltempo" trent'anni fa avrebbe anche potuto colpire e "innovare", ora fa solo deprimere.
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La recensione Maltempo di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2011-09-14 00:00:00
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