Eildentroeilfuorieilbox84 AnanaB 2009 - Rock, Progressive, Noise

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Ci sono dei momenti in cui ti vorresti buttare sotto un treno. Che forse è l'introduzione peggiore per un disco, ma la musica si sa, si incastra nelle tue vicende e si adatta. Certe volte ti aiuta a crogiolarti nel dolore, a piangere fino a farti venire le petecchie intorno agli occhi, a farti rimanere senza respiro, con il cumulo di lacrime che ti intasano il cervello, altre volte... no. E' la musica giusta, quella perfetta, come una sorta di unguento miracoloso che si stende sui tuoi neuroni alterati, li seda, tu inizi a respirare di nuovo e riesci magari anche a seguirle e addirittura a canticchiarle mentre le canzoni vanno avanti, del tutto ignare (o magari assolutamente consapevoli, chi lo sa...) della loro capacità magica.

E inizia un nuovo viaggio, uno stravagante turbinio di pensieri, se quel disco che hai deciso di ascoltare proprio in quel momento, è "Ananab". E mica è facile. Già dal nome della band: Eildentroeilfuorieilbox84 capiamo che siamo di fronte a qualcuno che le parole le rivolta a proprio uso e consumo. Per non parlare della musica. A parte che il disco inizia con un urlo "Dire no", dopo appena tre secondi di intro di pestaggio corale tra basso, chitarra e batteria. Dopo un attimo di disorientamento iniziano a navigare nel loro groth rock, ovvero la musica "usata" per definire frasi, caricare umori nel testo, dipingere scenografie mentali. Martellanti, aciduli, più che groth, lasciatemi usare un parolina più abusata, freak. E l'atteggiamento è quello, cazzone e cialtrone, innamorato di ciò che si fa. Ottimi su disco, esaltanti dal vivo, il gruppo romano non si limita neanche solo a questo. Perchè tutto farebbe presupporre un non-sense di fondo, ma siamo molto lontani da tutto ciò.

L'ho detto all'inizio: ok, mi avranno anche distratta dal mio solipsismo tragico, ma non è semplice questo disco. Qui le cose sono serie. Astruse, ma taglienti. Fantasiose, per costruzione e resa, per come si incastrano strumenti e voci; e testi declinati tra lo scientifico, il filosofico e lo storico che non fa una grinza. Precisi, giocosi e drammaticamente reali. Prolemi di umana bestialità e di pacato pragmatismo Galileiano. Non facile, quindi, e pure salvifico.

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La recensione AnanaB di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-02-19 00:00:00

COMMENTI (7)

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  • piazzacastello 13 anni fa Rispondi

    se passate da San Severo fg posso ospitarvi per un live
    info@piazzacastello.net
    un abbraccio
    Antonio

  • mufonomo 14 anni fa Rispondi

    Ottimi

  • lamugalena 14 anni fa Rispondi

    dire BOOX , non basta.

  • trovarobato 14 anni fa Rispondi

    Un gran disco e un gran bell'ensemble, che dal vivo garantisce sfracelli spettacolari: ma l'ironia, la sagacia, la satira graffiante....sono sparite dall'indipendente italiano?
    Eildentroeilfuorieilbox84 tengono alta la bandiera.

  • iosonouncane 14 anni fa Rispondi

    io vi voglio molto bene

  • debaser 14 anni fa Rispondi

    miglior gruppo italiano. sempre lo pensai. non smetto ora.

  • mariposa 14 anni fa Rispondi

    grandi box! veramente bello questo disco, consigliatissimo!