L'orda violenta del presente che corre. I The Jackals buttano sul piatto di questi tempi duri e impuri un ep onesto e ben suonato, ma con troppi ma. Nel senso che lo sguardo ancorato alla vacua normalità, all'anima ingannatrice, ai malanni temporali tipicamente italiani, non convince abbastanza, e sembra essersi fermato al protestantesimo predicato da un teenager in rivolta che mangia solo chewingum. In poche parole, ottimi suoni, refrain e arrangiamenti ma testi che non arrivano dove vorrebbero arrivare, rimanendo innocui e per loro sfortuna specchio di quel cosi vituperato vuoto che si sforzano di criticare. Va meglio coi due pezzi in inglese, soprattutto la dolce ballata acustica "We can make it", trait d'union tra la nebbia lombarda e il rock acustico americano. Insomma, la musica c'è, manca però quello sporcarsi le mani di realtà che può darti quel pizzico di credibilità in più per non farti catalogare come oggetto inutile. Tanti auguri Jackals.
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La recensione Un Mondo Senza Eroi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-02 00:00:00
COMMENTI (11)
Massa di rotti in culo, paraculo e invidiosi! Vi rode l'anima
che qualcuno abbia le palle per un suono come ce ne sono pochi in Italia. Beccatevi una lezione, scoglionati.
E per rincarare la dose acoltate pure: diegobosco.com/songs/rider.…
E' da parte mia.
Premetto che non conosco questi ragazzi di persona ma ho assistito a due loro concerti e devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso: belle canzoni,precisione e tanta, ma tanta potenza… in una parola: spaccano!
Ho scaricato dal loro sito questo ultimo lavoro, l’ho ascoltato attentamente e vorrei esprimere il mio giudizio…
Per prima cosa voglio dire che qui di vuoto c’è soltanto la recensione di questo tizio che non parla delle canzoni ma si limita a fare considerazioni più inutili della recensione stessa. Ma andiamo per punti…
VOCE: dato che si parla di canzoni mi pare fondamentale aprire una parentesi vocale: il cantante è credibile e ha una voce potente, incazzata e colorita. Anche la pronuncia in inglese è ottima…ok non siamo a scuola voi direte,ma ci sono tanti artisti emergenti che quando cantano in inglese sembrano Alberto Sordi in Un americano a Roma!!! Mi sembrava giusto specificarlo.
TESTI: non voglio dilungarmi perché è già stato detto tutto nei commenti precedenti… Beh,sicuramente non brillano di originalità, ma tutto sommato non sono niente male, specie se messi a confronto con tutto il materiale italiano. Almeno hanno i coglioni di dire in modo diretto ciò che pensano, senza troppe allusioni e allegorie, ma con una certa classe e questo non è da sfigati ma è fottutamente rock! Testi di questo tipo, cantati con cattiveria, in questo specifico contesto musicale, soddisfano abbondantemente i miei gusti da divoratore di dischi rock.
MUSICA: trovo il rock dei jackals decisamente colto. Le canzoni presentano liriche ricercate, riff convincenti e ottimi arrangiamenti. Intelligenti sono alcune trovate ritmiche, e qui mi collego all’aspetto tecnico, in cui gli sciacalli se la cavano alla grande: si percepisce la vena progressive alla King Crimson/Rush (non poche sono le citazioni a questi due mostri sacri durante i live) e spesso utilizzano strutture ritmiche anomale,che enfatizzano la tensione senza però costringere l’ascoltatore a distogliere l’attenzione da quello che è il succo del discorso. Poi il brano acustico in chiusura dell’album è semplicemente fantastico! Una perla rara!!!
OK,non possiamo certo considerare questa band un’innovazione, ma del resto chissenefrega! Chi si ostina a ricercare per forza l’innovazione e la sperimentazione al giorno d’oggi rischia di pestare una merda grossa come una casa. Io sono in grado di apprezzare le belle canzoni, suonate bene e con gusto,anche se in termini di originalità non mi raccontano niente di nuovo. Dire che al giorno d’oggi nessuno sta facendo qualcosa di innovativo è retorico??? ma sturati le orecchie!!!! Ci sono tanti gruppi validi come i Teatro degli Orrori (forse anche troppo osannati), ma il loro stile non è certo una novità!!! Sono convinto che prima o poi qualcosa si muoverà in un'altra direzione e qualche artista ingegnoso incomincerà davvero a partorire delle idee nuove..chissà, magari i jackals saranno tra questi… Tanti auguri Jackals! :)
Voto personale: 4/5
Mi è capitato di ascoltare i Jackals un paio di volte: alla prima non mi sono piaciuti per niente, ho voluto riprovare e alla seconda..........ancora peggio!!!!
Senza entrare in dettagli: li trovo veramente noiosi!
Niente di nuovo, nè dal puntto di vista armonico nè dal punto di vista della scelta dei suoni o delle melodie o dei testi!!
Vorrei non si cadesse nella retorica rispondendo a questo msg. dicendo "ormai non c'è più la possibilità di fare nulla di nuovo perchè tutto è stato fatto" o cose del genere, nell'arte la differenza che rende un opera interessante la si percepisce e qui non c'è nulla di buono!
Noia, noia e ancora noia...
Scusa, ma perché tiri in ballo il buonismo? Se un disco non piace si deve scriverlo sì, ci mancherebbe...ma dipende COME. Un conto è criticare, un conto è offendere o comunque esprimere un livore francamente fuori luogo. Altrimenti - scusa la citazione non certo eccelsa - il tutto mi ricorda tanto quando Homer in una puntata voleva atteggiarsi a critico e si sentiva tale solo quando era gratuitamente offensivo.
No, no... basta col buonismo!
Se uno pensa che il disco faccia cacare deve scriverlo, punto.
Non so...onestamente si è liberi di apprezzare o meno le liriche dei Jackals, possiamo definirle efficaci o meno, originale o banali, ma liquidare tutto parlando di "un teenager in rivolta che mangia solo chewingum" mi sembra fuori luogo. Come se io dicessi che quanto recensito sopra è un po' lo specchio di un mondo dove, solo grazie al web, chi è bravino a scrivere ma non troppo può costruirsi un piccolo (quanto inutile) palcoscenico dove sentirsi un piccolo Claudio Fabretti che difende il suo ruolo a colpi di giudizi eccessivamente severi, ma che in realtà emerge solo come bottegaio...un bottegaio un pochino arrogante...
Un conto è la critica -anche dura-, un altro è la disistima figlia dell'arroganza che porta a guardare tutto dall'alto al basso..
Come molti altri sono stanco d’essere un uomo comune, bisognoso di distinguermi da queste persone, necessito di un mondo pieno zeppo d’eroi (onesti).
Se le necessità umane raccontate nelle canzoni dei Jackals, secondo te, sono espresse come le esprimerebbe un “teenager in rivolta che mangia solo chewingum”, caro Marcello, mi sa che sei tu quello che ha bisogno di sporcarsi le mani.
I tre verbi che accomunano tutte le canzoni di questo ep sono: osservare, provare e descrivere.
Osservare la gente di tutte le tipologie e capire cosa assomiglia l’una all’altra. Provare le stesse sensazioni della gente osservata e descrivere semplicemente cosa, artista e brava gente, provino nel vedere coloro che guidano l’esistenza delle masse. Tutto ciò non è da adolescenti e non è descritto da adolescenti, anzi.
Non comprendo il tuo punto di vista e spero vivamente che con le tue opinioni tu rimanga solo.
Tanti auguri Marcello.
Se posso dire la mia, masticando chewingum, lavorandolo in bocca e soffiandoci dentro, si riescono a fare dei gran bei palloni : a volte talmente belli che nessuno li può criticare.
Peccato che però poi, quando scoppiano, dentro sono vuoti.
Masticando merda invece i palloni non si riescono a fare, però si riescono a fare canzoni come quelle dei Jackals. Che poi, se si va a vedere, è la stessa merda che sporca le loro mani, le mie e quelle di molti altri. Beh ....non tutte, ci mancherebbe....quest' angolino di rete mi sembra pulito......
La musica dei Jackals è inoppugnabile, e su questo siamo d'accordo... ma l'errore in cui si incappa è questo: loro non fanno rock italiano. La definizione "rock italiano" è un ossimoro, x' di questi tempi il rock in Italia è semplicemente un accordo, o magari 2 (!!!!) intervallati con dei testi che dicono a malapena "Ehhhh" (...). Se invece si vuole parlare di rock in italiano, purtroppo x chi scrive e chi ascolta nasce problema: musica e testo sono 2 cose distinte? X chi scrive no, uno butta fuori quello che ha dentro, in questo caso rabbia, angoscia, ansia x come stanno andando le cose. Chi ascolta, e giudica, le cose tendono a dividersi, in modo che, magari, ciò che uno non percepisce, non vada a scapito di ciò che invece arriva in maniera oggettiva. Jackals, non prendetevela, non + di quanto già ve la siate già presa.. con ogni uomo comune.
ciao hoya
scrivere del rock in italiano non è operazione facile. il rischio di cadere nella retorica è altissimo, e purtroppo, dispiace dirlo, ma, in quanto a testi, questo disco dei the jackals è, sempre secondo un mio parere personale, veramente di basso livello. e la cosa fa ancora più male se la avviciniamo alle qualita tecniche e musicali del gruppo, veramente molto buone. non è dunque secondo me azzardato l'aggettivo oggetto inutile per un album che, sempre considerando solo il versante lirico, non mi ha lasciato niente che sia niente.
poi è solo una questione di punti di vista, quindi a ognuno il suo parere...
ciao
marcello