Linea
In cammino 2001 - Rock, Reggae, Punk

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Rock militante? E’ una definizione che ai Linea , band milanese all’esordio su cd grazie alla label Iktius, potrebbe anche non dispiacere. Ed ascoltare il loro lavoro non farebbe altro che rafforzare l’identità di un combo che nelle liriche sferza fendenti verso il sistema e nello stesso tempo si dichiara nemico del male, inteso come “perdita della speranza”. La collera dei Linea si coglie già dal solido brano d’apertura, “Terza via”, un vero e proprio manifesto programmatico, duro attacco all’ottimismo ulivista e a quella socialdemocrazia – tanto per usare un termine obsoleto – che balla e canta al ritmo della “canzone popolare”. La rabbia trova sfogo anche in pezzi come “Palomar”, scritto pensando allo sfruttamento del lavoro minorile, o “Il coro”, dedicato (con disprezzo profondo) al mito della globalizzazione.

L’elenco potrebbe continuare, ma ci fermiamo qui. Anche perché non mancano momenti di riflessione o introspezione, come se ne possono trovare su “Vento largo” o su “Non ha senso”. Le liriche dei Linea sembrano fatte apposta per fornire a chi le ascolta un salvagente contro l’omologazione e l’imbecillità che ci circondano, ma da sole non bastano a descrivere il fulminante esordio deilla band. Anche la musica ricopre un ruolo importante all’interno di questo cd, e i milanesi giocano a fare i punk (la già citata “Terza via”, oppure “Il coro”), a usare il reggae (“Corto Maltese”), ad omaggiare i Clash (“Nessuno”) e a sorprendere tutti con un finale con viola e violoncello (“Nuovo rosso”). La loro miscela non è forse innovativa, ma la carica emozionale è quella giusta. Ce n’è abbastanza per promuovere a pieni voti un disco così.

Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.