Bisogna partire dai dati di fatto. E dunque sapere che i Legless appartengono, sostanzialmente e antropologicamente, a questa ibrida new generation figlia tanto dei 90 quanto degli anni zero. Ragazzi di oggi, che hanno dalla loro l'energia, il furore e tutto il diritto di lasciarsi travolgere dall'onda del tempo. Questo omonimo debutto c'è da dire che gioca molto su tutta la selva di concetti derivanti da tale status quo. In parole povere: party, people, party, drink, pussy, drink. La gioventù che si schianta al suolo al suono di mille cocktail andati a male.
I dieci brani di "Pleasures, paranoids and parties" sono infatti compendi dell'immaginario di qualsiasi twenty-something che vive da insabbiato i nostri tempi impuri. E a reggere i fili di queste storie ci sono strutture musicali essenzialmente punk rock, che in alcuni momenti si tingono di quella sfacciataggine indie-cool che a volte fa storcere il naso, altre invece riesce a strapparti un sorriso. Perché alla fine, anche se non riesci a digerire tutto il mood intorno al quale ruota questo disco, non puoi negare che i Legless le capacità ce l'hanno, e che per la loro età media (20 anni o giù di li) con gli strumenti in mano ci sanno fare. Le tracce infatti scorrono bene, creando un amalgama su cui a svettare sono "Why?" e "Sunday Afternoons", probabilmente i pezzi migliori, così come "Hey Boy", con quegli stralci di elettronica 8-bit che si insinuano nel finale.
Quello che gli manca è qualche grammo d'attitudine che servi a compensare le leggerezze e le immaturità che di qua e di là fanno ancora capolino. Ma è il primo disco, e forse da una parte è anche giusto sia uscito così. Adesso rimaniamo fiduciosi per il futuro.
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La recensione Pleasures Paranoids and Parties di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-10-12 00:00:00
COMMENTI (2)
No!
yeah sound.
d.
bel disco..bel sound...e non è il mio genere...