Si può amare il proprio dentista? A meno che il dentista non sia tua moglie o tuo marito, ne dubito fortemente. Quindi, accomodiamoci sulla seggiolona reclinabile.
Odore di disinfettante, entriamo in maniera tenue, quasi furtiva, nello studio di I_Lovemydentist, con la sinuosa "Obscured by clouds", un ottimo biglietto da visita, ambient sospeso e ancora timido, quasi a nascondere le abrasioni che di lì a breve si sprigioneranno. A partire dalla lampada da sala operatoria che ci viene piazzata in faccia.
Parte il trapano: "#5##". I_Lovemydentist è una "one man band", Matteo Mingardo chiuso da solo in camera a manovrare sul suo pc. Effetti che entrano ed escono, screziature su una base monotona che conta solo variazioni di colore. E' mai stato piacevole, stare da un dentista? Eppure, bisogna andarci.
Seguono due minuti che giungono alla soglia del disturbo, sarà il momento in cui le schegge dei nostri denti ci volano fuori dalla bocca, il trapano insiste e c'è odore di bruciato: "e222k", ancora effettoni su una base tekno tamarra e insistente, come il trapano che spinge.
Il dente è estratto, ecco "……me", le acque si calmano. Sì, c'è ancora il dolore, ma l'acqua scorre in bocca e ci risciacqua via il gusto acre, il tempo rallenta. Non è chill out ruffiana, non c'è ombra di caldo e dub, che pure avremmo ampiamente gradito. Asettico, studiato e al contempo non improvvisato: le contorsioni di I_Lovemydentist non si ottengono 'pistolando' e giochicchiando tre minuti con qualche programma per registrare sul pc, ma insistendo, rimaneggiando e riprendendo a più riprese un brano, o meglio, più che brano: una sequenza.
Eppure, l'ex batterista della bassa padovana disturba e sa di disturbare. In pratica, nessuna concessione alla melodia, tendenza addirittura a "decostruire" e sfaldare quanto inizialmente pare una nenia di elettronica (si aggiunga: teutonica), come in "Dream".
A chiudere questi 19 minuti di conscio delirio, la più accessibile del lotto "Trascendental mix", ospite anche Dj K, che lascia inizialmente intuire la reale capacità di assemblare brani più orecchiabili (?) salvo poi tramutarsi in un martello da rave e poi tornare ancora lenta e trasognata. I Kraftwerk sulle montagne russe, ora preda di convulsioni da extatsy ora (ed è qui che piace) alle prese coi vecchi suoni.
Abrasivo, a tratti ostico, ma adesso che si esce dallo studio del dentista, che la fattura è saldata, si sta meglio, sollevati…
Dopo la visita, rimane l'odore del disinfettante, una sottile soddisfazione, le tette della giovane assistente: I love my dentist!
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La recensione I_Lovemydentist (single) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-05-13 00:00:00
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