Un ambiente asettico, bianco che si determina pian piano nel colore, spruzzi scuri e sopra altri spruzzi giallo fluo schizzano dal pennello dell'artista furente che ha tutto perfettamente in testa ma non riesce a dirlo. E allora musica, spruzzi di musica. I Postit non usano parole nelle loro pennellate sonore, affrontano le pagine immacolate disarmati del concetto esplicito ma grondanti di note e miscele uditive. Lasciano all'ascoltatore la possibilità di improvvisare con il cervello sui loro assoli, sulle loro sessioni di noise miste a puri e semplici ticchettii. Dopo sei o sette ascolti viene automatico incamminarsi verso l'archivio musicale, quello che ognuno ubica a casaccio nel proprio cervello e iniziare ad aprire cassetti (questo no, questo neanche, quest'altro neppure... difficile davvero assimilare questi periodi musicali a qualcosa di noto).
Questi quattro ragazzi di Campobasso formano una band eterogenea nel senso più buono possibile del termine: ognuno porta con sé un ingrediente talmente diverso dagli altri che una volta aggiunto all'impasto produce una pietanza troppo pulita per essere Jesus and Mary Chain, troppo pop per diventare My Bloody Valentine, troppo calibrata per mutare in Sonic Youth. I passaggi di pianoforte e il basso distorto ("3nb"), l'atmosfera quasi lounge ("Waitin' For") e le percussioni accennate nel vuoto totale ("Night Jumper") sono solo alcune delle microsfaccettature di "Mumble", un disco guardabile da molte angolature che non cade mai nel cono d'ombra.
Certo non bastano i riconoscimenti ottenuti ai tanti concorsi, o l'approdo alla finale di Italia Wave Molise, per decretare il successo di questa band. Quando ascoltando il disco le idee inizieranno a muoversi e pruderanno le sinapsi alla ricerca di un "perchè" a quel "cosa", "Mumble" avrà raggiunto il suo scopo.
Già... mumble, mumble mumble, la parola balenata nel fumetto balenato all'improvviso sopra la testa di un qualsiasi personaggio che necessita d'essere disegnato per poter esistere, senza una matita ed un foglio sarebbe spacciato, sarebbe solo un'idea senza forma, una risata pervasa di solitudine, un pagliaccio col trucco sfatto dalla pioggia, un disco dei Postit.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.