Cheap Wine Pictures (ep) 1997 - Rock'n'roll

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Parlare di quest’opera prima è... un bel casino, visto che il gruppo marchigiano in questione sembra aver creato un ‘piccolo caso’, che si ripropone nello Stivale ogni qualvolta una band nostrana dimostra di avere tutte le carte in regola per competere ad alti livelli, ma poi non ha gli ‘agganci’ giusti per dimostrare il suo effettivo valore.

E così siamo ancora in pochi (peccato!) ad avere la fortuna di ascoltare "Pictures", un mini-cd composto da cinque canzoni che se l’avessi carpite in radio, magari mentre ero in macchina, mi sarei scervellato per un totale di tempo a capire con che tipo di gruppo di chissà quale provincia del nord-america avevo a che fare. E invece mi sbagliavo: la band capitanata da Marco Diamantini è un prodotto ‘made in Italy’, che rivendica tanto le radici di appartenenza, quanto gli ascolti di certa musica americana che nella nostra penisola non sono mai stati accolti dal pubblico di massa.

E’ da un bel po’ di tempo che cerco di interiorizzare questo cd, tentando di mantenere lucidità ed oggettività nel momento in cui avrei dovuto parlarne, proprio perché molti mi accusano di avere occhi ed orecchie solo per suoni che siano al sapore di ‘Telecaster’ e ‘Gibson’, tanto per fare due nomi. E in effetti i Cheap Wine entrano a pieno titolo nella categoria (provate ad ascoltare "Rock this town"!), per il fatto che sono capaci di proporre un suono maturo, ricco, che coinvolge fin dai primi ascolti.

Poi c’è la copertina del cd: assomiglia tanto a "Boy" degli U2 e forse il lavoro ne ha la stessa forza espressiva, pure se i modelli di riferimento sono differenti. E se magari, come proponeva qualcuno, sul loro cd ci fosse stato l’adesivo con il nome ‘altisonante’ di un produttore, il business non sarebbe rimasto cieco di fronte alla proposta. Ma che importa, la sostanza è quella che emerge alla fine! "Pictures" dimostra che, con o senza handicap linguistici, siamo sulla buona strada: 5 episodi costruiti sulle chitarre, a volte spruzzi di armonica, e molta grinta. Le accelerazioni di "Trifle" sono la spinta ideale per andare ad ascoltarli dal vivo, la melodia della title-track (occhio alle chitarre acustiche iniziali!) ti entra in testa che è una bellezza e la già citata "Rock this town" dichiara i suoi intenti fin dal titolo. E poi ci sono "Oh no!" e "Invisible", un po’ più riflessive delle altre, ma con una carica notevole.

Non so se sia un peccato che i Cheap Wine siano nati a Pesaro, o se siano stati sfortunati a nascere al di qua dell’ Oceano Atlantico: sappiamo solo che (per ora) ci sono quei soliti 5 pezzi che ricordano l’esistenza di un ‘Sindacato del Sogno’ e del ‘Verde su Rosso’, pur coscienti che il suono è una produzione che prescinde dalle somiglianze.

Quando andrete a comprare il cd distribuito (come?) dalla Toast, date un’occhiata alla lunghissima lista di nomi che ci trovate all’interno: tra film, eroi di fumetti, personaggi famosi e di culto, avrete ulteriori motivi per dimostrare la stima a questa band che, come ci ricorda, ...non è mai stata in Mongolia!

Se ciò che avete letto non è bastato per convicervi, allora fate uno sforzo per rintracciare i Cheap Wine dal vivo: c’è ancora qualche possibilità per ripensarci....

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La recensione Pictures (ep) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1998-03-04 00:00:00

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