Di tutto rispetto il curriculum del romano Vittorio Giannini, in arte Vic G: autore di numerosi CD in gruppo o da solista, compositore di musiche per il teatro e il balletto, direttore artistico e giornalista. Questa sua ultima fatica è una lunga suite strumentale in due tempi ispirata al celebre poema The Rime of the Ancient Mariner di Samuel Taylor Coleridge, nella quale il nostro suona tutti gli strumenti: chitarra, basso, tastiere, percussioni varie e campionamenti. Il risultato è un'opera difficile e molto varia, in cui sonorità tipicamente sintetiche viaggiano di pari passo con strumenti etnici, intrecci di chitarra alla Mike Oldfield (probabilmente il punto di riferimento principale di Vic G) convivono con epici passaggi orghestrali, arpeggi sospesi lasciano il posto a flauti di pan e a incalzanti drum machine. Si tratta quindi di un disco ben arrangiato, decisamente vario (anche se un po' lungo) e con interessanti soluzioni musicali. Solo, è lecito chiedersi, che senso possa avere un'operazione del genere al giorno d'oggi. Insomma, un prodotto che, in un modo o nell'altro, non può lasciare indifferenti. A modo suo, notevole.
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