Dopo aver trascorso alcuni anni ai margini delle scene musicali, Amaury Cambuzat è tornato nuovamente in pista, mosso da un febbrile e rinnovato entusiasmo che, nel breve volgere di alcuni mesi, lo ha portato a fondare l'etichetta discografica Acid Cobra, a firmare il nuovo disco dei suoi Ulan Bator, ed a cimentarsi in una serie di altri interessanti progetti. Questi ultimi annoverano anche Chaos Physique: un side-project, condiviso con Pier Mecca dei Fiub e Diego Vinciarelli dei Sexy Rexy, sfociato in una serie di sessioni spese tra le mura dello studio Red House Recording e recentemente immortalate in un album intitolato "The Science of chaotic solutions".
Il disco si compone di otto episodi, registrati in analogico, che si susseguono senza soluzione di continuità triturando suoni e parole; otto episodi che vedono i tre autori ergersi ad alfieri di un post-rock tagliente e visionario che valica ogni tentativo di omologazione a stili e generi. Atmosfere marziali, litanie e ritmi schizofrenici si rincorrono, infatti, in un fragore di percussioni e di stridori metallici che polverizzano il concetto di confine espressivo ed illuminano di una stridente bellezza brani come "Jeux de promesses", "Litany for a monkey" e "Spaghetti frogs".
Tutto ciò delinea i contorni di un disco fervido e sorprendente e rende spontaneo il desiderio che Chaos Physique svesta i panni del side-project per diventare una vera e propria band.
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La recensione The science of chaotic solution di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-01-21 00:00:00
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