Qualche anno fa, venne a parlare nella mia università Federico Fiumani. Tra le tante domande, una era sul fatto che sostanzialmente da una vita facesse la stessa canzone: sempre la stessa chitarra, con i soliti tre accordi. La risposta fu semplice e spiazzante. Fiumani disse che sì, si era posto il problema di sperimentare e cambiare stile, ma che dopo averci pensato si era detto che in fondo non ne valeva la pena. Quella canzone sapeva farla bene, nessuno la faceva come lui, quindi perché cambiare? Ecco, ascoltando questo EP la sensazione è la stessa. Si tratta di pezzi che non hanno nulla di innovativo o rivoluzionario, ma che sono Jet Set Roger al 100%. Chi conosce l'anglo-bresciano, sa cosa aspettarsi: pezzi semplici, un rock cantautorale che si atteggia a glam fuori tempo, con un piano a battere in testa a chitarra e batteria. I riferimenti restano il Bobo Rondelli degli esordi e – appunto – il Fiumani di oggi... Da "Acida" a "Questa vita è troppo eccitante", Roger Rossini mette in fila cinque tracce segnate da un'ironia pungente e sana, tracce in un certo senso liberatorie, che chiedono solo di diventare piccoli inni quotidiani e personali. Si ascoltano testi sempre più in bilico sul non-sense (da "Forse ho capito il problema qual è / la vita sociale non fa per me" a "Questa vita è troppo eccitante / volevo solo essere un romantico amante"), che giocano con la metrica ("lingua malevola / rimpiangevo la / ragazza che eri") e che compongono ritornelli quasi sfacciati da quanto facilmente riescono a far cantare. Questo è "The great lost Glam Rock Album": un biglietto da visita scintillante per "Piccoli uomini crescono", disco in arrivo il prossimo mese per la Kandinski Records di Paolo Bruno. Non resta che aspettare.
---
La recensione The great lost Glam Rock Album di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2010-03-26 00:00:00
COMMENTI